La terapia dialettico-comportamentale (Dialectical Behavior Therapy, DBT), ideata negli Stati Uniti a Seattle negli anni ’80 da Marsha Linehan, è un programma terapeutico “evidence based” oggi ampiamente usato e di comprovata efficacia, che offre al paziente un trattamento intensivo di tipo ambulatoriale.
Originariamente nata per la cura del Disturbo Borderline di Personalità, il cui nucleo è individuato in una specifica deficitarietà del sistema di regolazione emotiva del paziente e in una disfunzionalità della comunicazione con l’ambiente sociale di riferimento, definita invalidazione, attualmente la DBT è indicata per pazienti – adolescenti con i loro familiari e adulti – con persistenti e pervasive difficoltà nella gestione dell’emotività e con comportamenti impulsivi (autolesività, problematiche alimentari, uso di sostanze, gioco d’azzardo, etc.).
L’obiettivo prioritario del trattamento è la riduzione dei comportamenti impulsivi e autolesivi attraverso l’apprendimento di abilità utili alla gestione dello stress emotivo, al fine di migliorare la qualità di vita della persona.
Secondo la DBT, infatti, la maggior parte dei comportamenti impulsivi sono messi in atto per regolare le emozioni “disregolate” o avvengono come conseguenza del fallimento della regolazione emotiva.
Il trattamento segue un protocollo sperimentato come efficace in tutto il mondo e si compone della terapia individuale, dell’intervento di gruppo per l’apprendimento delle abilità psico-sociali (skills training), della consulenza farmacologica e della consultazione tra i terapeuti.
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